il palazzo
La Villa Padronale Meravigliosamente Affrescata:
un Gioiello Rinascimentale Immerso nel Verde
Abitata fin dai tempi più antichi, la villa fu dapprima un castrum utilizzato dagli abitanti della zona come rifugio in caso di pericolo e successivamente, in epoca scaligera, fece parte del sistema delle case torri che circondavano la città di Verona per la difesa del territorio.
Entra nel passato nobiliare di un mondo agricolo, spirituale ma anche mondano.
La Storia vive nelle architetture: un complesso inalterato dall’Ottocento in avanti.
A partire dagli inizi dell’Ottocento la struttura rimane pressoché inalterata, conservando il suo fascino antico diviso tra lo stile di una casa torre fortificata e quello della villa di campagna con le sue sinuose linee settecentesche.
Sono presenti numerosi affreschi risalenti ai vari periodi storici. Nella parte più antica sono più legati alla matrice della vita guerriera, mentre in quelle più recenti si vanno via via collegando ai temi ludici e villerecci della vita di campagna.
Orientata verso Est per accogliere gli ospiti in arrivo dalla città.
La villa originariamente era affacciata verso Est, e proprio da lì giungeva la strada proveniente da Verona. Fin dall’inizio la villa era improntata per accogliere gli ospiti, aprendo i suoi privilegi a chi giungeva dalla città. Oltre al portico e alle due corti, anteriore e posteriore, la casa-torre comprende una chiesetta dedicata a Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, santa fiorentina della famosa casata, come conferma la pala d’altare del Seicento all’interno della chiesetta stessa. La piccola pieve, costruita dopo il concilio di Trento per tenere unita la comunità cattolica, è ancora oggi funzionante per le benedizioni delle case e dei campi e per la recita del Santo Rosario.
Una vasta simbologia dal profondo respiro rinascimentale. La stanza dell’Orlando Furioso.
Le diverse stanze sono tutte completamente affrescate. In fase di restauro e recupero al di sotto delle mani di intonaco delle figurazioni, si è scelto di privilegiare due situazioni: il Cinquecento e il Settecento. Ecco che così, attraversando i vari ambienti, ammirerai la stanza cinquecentesca dell’Orlando Furioso con le scene tratte dalle xilografie dell’edizione veneziana di Giolitto del 1542, dove sono narrate le storie provenienti dai diversi canti del poema cavalleresco di Ariosto. Preparati ad incontrare Orlando che impazzisce, la bella Angelica, Polinesso, la dama Dalinda, la principessa Ginevra e il suo amato Rinaldo.
I grandi temi universali del mondo Classico:
la Mitologia dell’Olimpo e le Metamorfosi.
Prosegui il cammino meravigliando i tuoi occhi nelle stanze che narrano, affresco dopo affresco, le vicende degli Dei tratte dalle Metamorfosi di Ovidio: ecco di fronte a te Apollo e Dafne, e poi accanto un grande banchetto dove si beve ambrosia, e ancora la storia di Io, le tre grazie con Mercurio, Adone e Venere del Tiziano. Sono presenti inoltre affreschi e idee ancora abbozzate sul muro, in disegni e schizzi degli artisti chiamate sinopie.
L’Antico Testamento per immagini: le storie della Bibbia prima dell’avvento di Cristo.
In una villa padronale di signori nobili e colti, non possono mancare infine soggetti tratti dalle sacre scritture.
Potrai ammirare momenti della vita di Re Davide, la bella Betsabea e la tragica vicenda di Giuditta e Oloferne, a testimonianza della vita spirituale dell’edotta famiglia.
Palazzo Montanari oggi: accoglienza, eventi e prodotti vitivinicoli.
Oggi Palazzo Montanari continua la sua vocazione antica e produce i pregiati vini ed olio extravergine di oliva della Valpolicella.
Parte importante della villa è il “brolo”: un anfiteatro naturale con i filari di viti posti sulle classiche “marogne” a secco, con una esposizione verso sud-est particolarmente soleggiata che risente del benefico influsso dell’aria che il mattino risale e la sera scende dalla valle di Fumane. Il terreno asciutto, calcareo e ricco di scheletro garantisce l’altissima qualità delle uve, punto di partenza irrinunciabile per vini di grande classe.